mercoledì 30 ottobre 2013

ISU GP 2013 - Skate Canada - Risultati e commenti


Neanche nella più rosea delle previsioni avrei potuto ipotizzare ciò che potete ammirare qui sopra: Stefania Berton e Ondrej Hotarek medaglia d'oro in una gara del Grand Prix, per la prima volta nella storia tricolore delle coppie d'artistico.
Eppure, quello che alla vigilia appariva un sogno più che proibito si è avverato.
Con il vecchio sistema di giudizio non sarebbe mai potuto accadere che il binomio favorito (i canadesi Duhamel/Radford, in questo caso), seppur autore di un gravissimo errore (un sollevamento abortito), fosse relegato in terza posizione, per giunta nella tappa di casa. Ma tant'è. E noi italiani, considerati dalle federazioni internazionali un po' dei parvenu nell'elitario entourage dell'ISU, gioiamo a più non posso per questo incredibile, storico risultato.
Detto ciò, passiamo all'analisi della seconda e ultima tappa nordamericana.

Nota: in grassetto gli atleti che hanno concrete possibilità di partecipare alle prossime Olimpiadi.

Singolo femminile
1) Julia Lipnitskaia (RUS) - Austera e distaccata, la quindicenne di Ekaterinburg (glaciale e perfezionista anche in press conference), sciorina una prestazione MOSTRUOSA. 70,46 di tecnico nel libero è qualcosa di inaudito: è vero, le components sono ancora da affinare, ma se continuerà di questo passo a Sochi potrebbe realmente rappresentare la più concreta minaccia-podio per le atlete di rango.
Sochi 2014: terzo-ottavo posto.
2) Akiko Suzuki (JPN) - La ventottenne nipponica, eterna "comprimaria", dimostra di essere in buona forma e piazza la sua prepotente candidatura per uno slot olimpico. Le consuete ruggini, peraltro, sono ancora qua e là presenti.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
3) Gracie Gold (USA) - Ottima (ma un po' leziosa) nel corto, commette qualche errore di troppo nel libero ma riesce a rimanere sul podio. A mio avviso, la classica pattinatrice "bella senz'anima", lievemente sopravvalutata dai giudici, che dovrebbe raggiungere le Olimpiadi senza troppi patemi.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
4) Christina Gao (USA) - Migliorata, elegante, discretamente solida sugli elementi tecnici, può seriamente ambire all'evento a cinque cerchi, anche se la concorrenza sarà spietata.
Sochi 2014: decimo-quindicesimo posto.
5) Amelie Lacoste (CAN) - Il miglior corto della carriera (non eguagliato dal libero) le consente di nutrire più di una speranza per la kermesse olimpica. Incrociamo le dita per la veterana canadese...
Sochi 2014: oltre la quindicesima posizione.
6) Courtney Hicks (USA) - Nel libero (dopo un corto da dimenticare) presenta un programma tecnico di tutto rispetto, pattinato con la grazia e le abilità interpretative di una statua di sale. Senza mezzi termini, è l'equivalente femminile del connazionale Max Aaron. Potrebbe anche esserci a Sochi, ma di arte nel suo skating non c'è quasi traccia.
Sochi 2014: oltre la decima posizione.
7) Natalia Popova (UKR) - Tecnicamente piuttosto solida, risulta legnosa e non molto coinvolta da ciò che sta facendo: l'impressione, comunque, non è del tutto negativa nel suo insieme.
Sochi 2014: oltre la quindicesima posizione.
8) Veronik Mallet (CAN) - Flebilissime, se non nulle, le speranze di raggiungere le Olimpiadi.
R) Kaetlyn Osmond (CAN) - Non ci sarebbe nemmeno dovuta essere, ma ha stretto i denti e ha combattuto. Si è purtroppo ritirata dopo un (più che discreto!) programma corto a causa dei postumi dell'infortunio in questione. Personalmente, la ritengo una delle più piacevoli e intense interpreti sul ghiaccio, anni luce avanti rispetto alle sopracitate macchinette da salto: le ci vorrebbe un po' più di consistenza sui salti...
Sochi 2014: sesto-decimo posto.

Singolo maschile
1) Patrick Chan (CAN) - Dopo troppe gare in cui i giudici lo avevano letteralmente catapultato sul gradino più alto del podio, si impone con merito. C'è ancora parecchio da fare per affinare un gradevole programma lungo, ma Patrick sembra sulla buona strada per una medaglia di prestigio alle prossime Olimpiadi.
Sochi 2014: podio sicuro.
2) Yuzuru Hanyu (JPN) - Ciò che preoccupa di Yuzuru non sono gli errori sui salti (a fine ottobre ci stanno eccome), ma la controtendenza nei suoi confronti da parte dei giudici sulle components. Peraltro non c'è nulla da eccepire, essendo la pattinata del talentuosissimo e giovanissimo atleta nipponico visibilmente involuta. Per me, in ogni caso, rimane uno dei grandissimi favoriti negli appuntamenti più importanti della stagione.
Sochi 2014: terzo-sesto posto.
3) Nobunari Oda (JPN) - E bravo Nobunari, che rientra nel circuito del Grand Prix e torna immediatamente sul podio. Qualche imperfezione di troppo e il quadruplo che nel libero proprio non entra, però, in prospettiva Sochi, Oda c'è.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
4) Michal Brezina (CZE) - Si piazza quarto pattinando bene mezzo programma in tutto (su uno e mezzo totali). E questo fa capire le potenzialità del buon Michal, che può e deve crescere sulla tenuta complessiva della gara. I due quadrupli Salchow sono comunque stati imperiali.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
5) Joshua Farris (USA) - Non lascia il segno, ma è autore di un buon libero. Lo ritengo inferiore al "compagno di merende" Jason Brown, ma credo possa dire la sua ai Nazionali statunitensi, anche se un'eventuale partecipazione alle Olimpiadi è altamente improbabile.
Sochi 2014: oltre la decima posizione.
6) Jeremy Abbott (USA) - Aiuto. Buon per lui che siamo a fine ottobre, perchè il Jeremy visto tre giorni fa non arriverebbe neanche tra i primi cinque ai Nazionali... Elegantissimo come sempre, ma imprevedibile e incostante sui salti. Uno dei pronostici più difficili da azzeccare, in tutti gli ambiti...
Sochi 2014: quinto-quindicesimo posto.
7) Elladj Balde (CAN) - Non male l'allievo di Yuka Sato e Jason Dungjen, che con una prestazione over-the-top ai Nazionali canadesi potrebbe anche riuscire a strappare il pass olimpico.
Sochi 2014: oltre la quindicesima posizione.
8) Andrei Rogozine (CAN) - Un po' deludente la performance dell'atleta più accreditato per il terzo slot olimpico del Canada. Resta in ogni caso favorito su Balde.
Sochi 2014: oltre la quindicesima posizione.
9) Ross Miner (USA) - Ecco il primo atleta USA che si chiama fuori dalle Olimpiadi, a meno di un clamoroso e improbabilissimo miracolo che dovrà compiersi in due mesi...
10 ) Takahito Mura (JPN) - Idem come sopra, ma in casa nipponica. La débacle di Takahito, però, mi ha stupito decisamente di più.

Coppie d'artistico
1) Berton/Hotarek (ITA) - Iniziamo dalle apportabili migliorie: più sicurezza di Stefania sul Salchow in parallelo, maggior stabilità nella spirale del libero e un pizzico di verve in più sugli elementi transitori. Stop. Il resto è stato un TRIONFO. Mai nella vita avevo visto Stefy e Ondra pattinare così: 69,38 + 124,54 per un 193,92 totale che frantuma il loro precedente record italiano e li fa avvicinare in modo perentorio alla sontuosa soglia dei 200 punti, che Ondrej vorrebbe provare a raggiungere nell'arco della stagione. Io dico solo che Franca Bianconi ha fatto un lavoro incredibile, e non si può far altro che maledire quel quinto posto a Skate America che, di fatto, li esclude quasi al 100% dalle finali di Fukuoka.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
2) Sui/Han (CHN) - Ottimo rientro per i giovanissimi cinesi, autori di una prestazione sul filo dei centesimi con gli azzurri. Galattici sul quadruplo twist, devono ancora perfezionare alcuni elementi e affinare il lato interpretativo. In ogni caso, il loro potenziale tecnico è impressionante.
Sochi 2014: sesto-decimo posto.
3) Duhamel/Radford (CAN) - L'unica cosa che proprio non colgo è lo stupore (e conseguente disappunto) dell'insopportabile Meagan alla vista del punteggio (e conseguente classifica finale): posso capire una più che giustificata delusione, ma il verdetto dei giudici (a fronte di un sollevamento completamente abortito) è stato sacrosanto, quindi mi farebbe piacere poter apprezzare un briciolo di umiltà in più. Detto ciò, il binomio bronzo iridato a London ha pattinato abbastanza bene: buona sicurezza, ottime transizioni, ottima capacità di salvare i landing dei salti. Da migliorare, senza alcun dubbio, le rotazioni e la pulizia dei medesimi.
Sochi 2014: terzo-sesto posto.
4) Lawrence/Swiegers (CAN) - In lizza per il terzo slot olimpico canadese delle coppie, non hanno affatto destato una buona impressione. Ai Nazionali ci sarà da divertirsi...
Sochi 2014: oltre la decima posizione.
5) Denney/Frazier (USA) - Tutto sommato li ho preferiti al duo che li ha preceduti in classifica. Combatteranno, con scarsissime probabilità di farcela, per raggiungere il sogno delle Olimpiadi.
6) Davis/Brubaker (USA) - Rockne, futuro marito di Stefania Berton, è un roccioso skater e si vede. Lindsay, a mio avviso, no. E soprattutto non è la partner giusta per lui. Anche per loro ridotte al lumicino le speranze di andare a Sochi.
7) Vartmann/Van Cleave (GER) - Ineleggibili per l'evento a cinque cerchi in quanto lui, canadese, quasi sicuramente non otterrà la cittadinanza tedesca, sciorinano una prestazione discreta nel corto ma pessima nel libero, grazie alla totale inconsistenza di lui sugli elementi di salto.
8) Purdy/Marinaro (CAN) - Una sola considerazione: in ambito junior il binomio poteva funzionare, ora è proprio il caso che si sciolgano, perchè il povero Michael, pur stazzato, non può fisicamente permettersi di lanciare e sollevare una partner quasi della medesima altezza (e neanche troppo filiforme...). Punto.

Coppie di danza
1) Virtue/Moir (CAN) - Una certezza: nessuna possibilità per loro di salire sul gradino più alto del podio alle Olimpiadi. Anzi. Con questo non dico che perderanno l'argento, ma detta eventualità potrebbe anche (lontanamente) verificarsi. In effetti lo smalto di un paio d'anni fa è oggettivamente andato. Peccato.
Sochi 2014: secondo posto (quasi) blindato.
2) Weaver/Poje (CAN) - Da sempre li stimo moltissimo, e in quest'occasione hanno dimostrato che la leadership in casa canadese potrebbe a breve essere messa in discussione. La loro fluidità è quasi inarrivabile, e la freschezza di Kaitlyn è a dir poco contagiosa.
Sochi 2014: terzo-sesto posto.
3) Hubbell/Donohue (USA) - In lieve progressione rispetto alla precedente tappa, contenderanno fino all'ultimo respiro il terzo slot olimpico statunitense ai fratelli Shibutani. Personalmente li preferisco a quest'ultimi.
Sochi 2014: attorno alla decima posizione.
4) Riazanova/Tkachenko (RUS) - Il loro esordio nel Grand Prix non è stato memorabile, ed è sintetizzabile in un unico sostantivo: imperfezioni. E se ne sono contate davvero tante. Peraltro restano forse lievemente favoriti in prospettiva olimpica rispetto alle altre coppie russe che ambiscono ad occupare il terzo posto disponibile.
Sochi 2014: attorno alla decima posizione.
5) Paul/Islam (CAN) - Per quanto possa saper correttamente ipotizzare il futuro di questa disciplina, Alexandra e Mitchell rappresentano la summa di ciò che la danza su ghiaccio dev'essere: fresca, coinvolgente, senza inutili fronzoli e soprattutto accattivante. Davvero bravi. Peccato che in prospettiva olimpica non dovrebbero esserci possibilità di qualificazione, data la presenza dei ben più accreditati Gilles/Poirier.
6) Zhingashina/Gazsi (GER) - L'anno scorso gli "ice zombies" mi avevano conquistato. Quest'anno, doverosi aggiustamenti a parte, li ho trovati ripetitivi e raffazzonati.
Sochi 2014: attorno alla decima posizione.
7) Guignard/Fabbri (ITA) - Francamente non ho capito l'accanimento dei giudici nei confronti di un lift che ai più è parso regolarissimo. Resta il fatto che Charlène e Marco hanno sciorinato un discreto programma, ma molto "strappato" e non estremamente scorrevole.
Sochi 2014: quindicesimo-ventesimo posto.
8) Stepanova/Bukin (RUS) - Piacevolissimi da vedere ma tecnicamente fallosissimi. Potrebbero rientrare in corsa per uno slot olimpico, ma dovranno impegnarsi a fondo e pattinare il programma della vita.
Sochi 2014: quindicesimo-ventesimo posto.

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