domenica 17 novembre 2013

ISU GP 2013 - Trophée E. Bompard - Commenti


Data l'attuale assoluta mancanza di tempo e l'imminente e agognatissimo periodo di ferie (che mi impedirà di seguire la Cup of Russia e le finali di Fukuoka), rinuncio alla consueta dettagliata analisi della tappa francese del Grand Prix, dedicandomi ad una serie di commenti a ruota libera su quanto visto. Ne approfitto inoltre per fare il punto su alcuni aggiornamenti riguardanti atleti attesissimi in vista dell'appuntamento olimpico.

Singolo femminile
Ashley Wagner vince e conferma una chiara solidità a tutto tondo, anche se secondo me potrebbe ancora mancarle quel "quid" per poter aspirare al podio olimpico; l'onda rosa di Madre Russia qualifica (matematicamente) due pattinatrici più (virtualmente) un'altra alla finale, dove se ne potrebbe addirittura aggiungere una quarta: aiuto!; Samantha Cesario, contrariamente a quanto da me in precedenza ipotizzato, pone la sua serissima candidatura al terzo slot olimpico a stelle e strisce.

Singolo maschile
Patrick Chan stabilisce tutti i nuovi record del mondo della disciplina e a Sochi dovrà esclusivamente difendersi da Plushenko: agli altri le briciole; Yuzuru Hanyu, comunque, si difende ottenendo un tecnico mostruoso alla luce dei due gravissimi errori sui quadrupli; maluccio Han Yan (ma forse non stava bene), male gli altri, malissimo Amodio. Ah, adoro Jason Brown: sarà durissima, ma spero con tutto il cuore che riesca nell'impresa di raggiungere le Olimpiadi.

Coppie d'artistico
Gara sottotono, che conferma il fatto che Duhamel/Radford siano valutati con due pesi e due misure a seconda del continente in cui si esibiscono; benissimo Denney/Coughlin, deludenti Bazarova/Larionov, convincenti James/Ciprès. Nicole e Matteo, errori a parte, mi sono sembrati nettamente migliorati rispetto allo scorso anno.

Coppie di danza
Ilinykh/Katsalapov mi hanno realmente emozionato, a differenza di Tessa e Scott e di Nathalie e Fabian: per me erano e rimangono la coppia numero uno del movimento russo, checché ne possano pensare gli esperti; aspettavo al varco Papadakis e Cizeron, e puntualmente si è verificato ciò che in tempi non sospetti anticipavo: a mio avviso Carron e Jones saranno spazzati via in un batter d'occhio; malissimo gli inglesi, bastonati (quasi senza ragione apparente) dai giudici; ancor peggio Orford/Williams, ai quali preferisco infinitamente i giovani ma talentuosissimi connazionali Paul/Islam.

News in ordine sparso
- Plushenko, dopo aver ottimamente figurato alla Volvo Cup di Riga, ha dichiarato di valutare un cambio in corsa del programma corto: credo che lo zar Evgeni non voglia lasciar nulla, ma proprio nulla, al caso;
- Queen Yu-na (che ha appena donato centomila dollari alle Filippine) esordirà al Golden Spin di Zagabria: inutile dire che sarà una competizione imperdibile;
- Mao Asada sembrerebbe stia pensando di inserire due tripli Axel nel programma libero: ci può stare, ma in tutta franchezza tentare il tutto per tutto proponendo per ben due volte un salto che al momento non risulta ancora pulito potrebbe rappresentare il classico gioco che non varrebbe la candela;
- Miki Ando si è qualificata per i Nazionali giapponesi, dove tenterà di raggiungere le Olimpiadi: una previsione secca? No way...
- Brian Joubert è attualmente una presenza piuttosto ectoplasmatica che mi auguro di poter ammirare al più presto in una qualsiasi competizione;
- Takahashi/Kihara prendono il posto di Zabijako/Zaboev (al russo Zaboev è stata -più che inspiegabilmente- negata la cittadinanza estone) ai prossimi Giochi Olimpici; stessa sorte che potrebbe sorridere agli austriaci Ziegler/Kiefer, dato che la russa Popova (in coppia con Bruno Massot) non ha ancora ottenuto la cittadinanza francese.

Ai pochi (ma ottimi) lettori mando un calorosissimo saluto: ci si rivede su questi schermi dopo il 10 dicembre!

domenica 10 novembre 2013

ISU GP 2013 - NHK Trophy - Risultati e commenti


Nella quarta tappa della Coppa del Mondo di pattinaggio, qualche sorpresa, molte conferme e una perla: il Personal Best di Valentina Marchei nello short program, pattinato in modo semplicemente perfetto.
A causa di inderogabili esigenze lavorative, ho potuto seguire solo alcune delle numerose performance: di conseguenza le sottostanti analisi saranno più stringate e prive di diversi commenti relativi ai protagonisti delle gare. Spero di potermi riprendere in occasione delle competizioni europee.

Nota: in grassetto gli atleti che hanno concrete possibilità di partecipare alle prossime Olimpiadi. In corsivo quelli di cui non ho visto i programmi.

Singolo femminile
1) Mao Asada (JPN) - Seconda uscita stagionale nel Grand Prix e secondo superamento della soglia complessiva dei 200 punti. Che dire? Impossibile immaginarla giù dal podio a Sochi.
Sochi 2014: podio sicuro.
2) Elena Radionova (RUS) - Come già detto, è ineleggibile per le competizioni ISU più importanti, ma continua a far capire a tutti che dal prossimo anno detterà legge.
3) Akiko Suzuki (JPN) - Passo indietro rispetto a Skate Canada, ma nessun problema per la qualificazione olimpica.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
4) Gracie Gold (USA) - Anche nel suo caso, piccola involuzione rispetto a Skate Canada (nove punti in meno), ma, come per Akiko, non ci saranno problemi nello staccare il biglietto per Sochi.
Sochi 2014: quinto decimo posto.
5) Satoko Miyahara (JPN) - Ero curiosissimo di vederla per la prima volta, e le attese non sono state deluse: minutissima, tecnicamente più che competitiva (anche se i salti sono quasi rasoterra), aggraziata e originale. Dato l'ipotetico, massiccio ritiro del contingente nipponico femminile dopo le Olimpiadi, dal prossimo anno dovremmo vederla con una certa costanza.
6) Valentina Marchei (ITA) - Un corto da urlo (PB con 61,90), pattinato con una leggerezza e una grazia impressionanti; un libero più che discreto. Valentina in ogni caso conferma di valere il ranking che attualmente occupa a livello mondiale.
Sochi 2014: attorno alla decima posizione.
7) Alëna Leonova (RUS) - L'atleta di un anno e mezzo fa, sinceramente, mi manca. Quella vista in Giappone è una parente neanche tanto prossima, in difficoltà su diversi elementi tecnici, quasi conscia del fatto che, con l'avvento della nouvelle vague russa, per lei ormai non c'è più spazio.
8) Mirai Nagasu (USA) - La ricordavo più o meno la metà dell'attuale stazza, ma credo si tratti di semplice crescita. Purtroppo, con le ridotte dimensioni, se n'è andata anche l'esplosività tecnica. Nessuna chance per Sochi.
9) Elene Gedevanishvili (GEO) - Nulla da fare. La brava atleta georgiana, capace di salire per ben due volte sul gradino più basso del podio agli Europei, non esiste più. Peccato.
Sochi 2014: nelle retrovie.

Singolo maschile
1) Daisuke Takahashi (JPN) - Finalmente! Dopo veramente troppo tempo il grandissimo Daisuke piazza un corto strepitoso (secondo punteggio all-time) e un ottimo libero, riproponendo con veemenza la propria candidatura al podio olimpico che, se pattinerà così, non dovrebbe sfuggirgli.
Sochi 2014: secondo-settimo posto.
2) Nobunari Oda (JPN) - Nobu è di nuovo Nobu: che gioia! Il simpaticissimo atleta giapponese, penalizzato da una dubbia chiamata di sotto-rotazione nel corto, realizza un programma libero quasi perfetto e, in prospettiva olimpica, mette fortissima pressione su Kozuka, Machida e soprattutto Mura, fermo restando che Hanyu non dovrebbe essere in discussione.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
3) Jeremy Abbott (USA) - Rimonta quattro posizioni nel libero e fa capire a tutti i connazionali che, probabilmente, il migliore è ancora lui.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
4) Adam Rippon (USA) - Seppur imperfetto su diversi atterraggi, conferma di essere attualmente, con tutta probabilità, il numero due del movimento statunitense, sua maestà Lysacek permettendo (a proposito, ci sarà ai Nazionali? Qualcuno sa qualcosa di lui?).
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
5) Javier Fernandez (ESP) - Al pari di Carolina, la delusione di questo Grand Prix (finora). E non lo dicono gli elementi tecnici, ma l'involuzione (un po' come Hanyu) nelle components. Nessuno discute il talento da trainer di Brian Orser (basti pensare a Yu-Na Kim), ma cosa sta succedendo ai suoi pupilli?
Sochi 2014: quarto-decimo posto.
6) Takahito Mura (JPN) - Sempre più flebili le possibilità di raggiungere le Olimpiadi, anche se, tornando al vecchio libero, un sensibile miglioramento c'è stato. Per me, comunque, non sarà sufficiente.
7) Max Aaron (USA) - Deficitario sulle componenti del programma (ci mancherebbe altro), realizza un men che discreto programma ma credo che ormai i giudici abbiano realizzato che non c'è nulla di più distante dall'arte del pattinaggio di lui.
Sochi 2014: attorno alla decima posizione.
8) Konstantin Menshov (RUS) - Lo ricordavo più espressivo. In ogni caso, ottimo a livello tecnico, con una non comune padronanza del quadruplo.
9) Sergei Voronov (RUS) - Arriva ultimo con un punteggio totale che supera i 221 punti. Nel Grand Prix al maschile non era mai successo. E questo la dice lunga sul livello della gara.

Coppie d'artistico
1) Volosozhar/Trankov (RUS) - No comment. I migliori. Punto.
Sochi 2014: primo posto blindato.
2) Peng/Zhang (CHN) - Quello che non t'aspetti. Pur non brillantissimi, il veterano Hao e la nuova giovanissima partner riescono nell'impresa di sopravanzare i ben più quotati conterranei: ai Nazionali cinesi, a questo punto, ci sarà veramente da divertirsi.
Sochi 2014: sesto-decimo posto.
3) Sui/Han (CHN) - Tre cadute, imperfezioni a ripetizione e addirittura un lift abortito: insomma, un disastro. Difficile che ripetano una simile débacle, ma di fatto hanno involontariamente consentito a Peng/Zhang di rientrare in corsa per la qualificazione olimpica.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
4) Castelli/Shnapir (USA)
5) Denney/Frazier (USA)
6) Lawrence/Swiegers (CAN)
7) Martiusheva/Rogonov (RUS)
8) Takahashi/Kihara (JPN)

Coppie di danza
1) Davis/White (USA)
2) Cappellini/Lanotte (ITA)
3) Shibutani/Shibutani (USA)
4) Ilinykh/Katsalapov (RUS)
5) Gilles/Poirier (CAN)
6) Reed/Reed (JPN)
7) Kolbe/Caruso (GER)
8) Sinitsina/Zhiganshin (RUS)

giovedì 7 novembre 2013

ISU GP 2013 - Cup of China - Risultati e commenti


Tappa in Cina per il terzo appuntamento con il Grand Prix, e prime gare un po' sottotono da parte di alcuni/e protagonisti/e della scorsa stagione, Carolina Kostner in testa. Ma anche Kanako Murakami, Florent Amodio, Nan Song, Savchenko/Szolkowy, Péchalat/Bourzat e Bobrova/Soloviev hanno parzialmente o in toto deluso le aspettative.
Senza ulteriore indugio, passiamo alle analisi in dettaglio, gara per gara.

Nota: in grassetto gli atleti che hanno concrete possibilità di partecipare alle prossime Olimpiadi. In corsivo quelli di cui non ho visto i programmi.

Singolo femminile
1) Anna Pogorilaya (RUS) - Non è una "killer" come la coetanea Lipnitskaia, ma ha classe da vendere, oltre ad essere già consistentemente più "donna". Sono sempre più convinto del fatto che i Nazionali russi al femminile saranno uno stillicidio di emozioni in cui tutto potrà succedere.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
2) Adelina Sotnikova (RUS) - Corto da (quasi) urlo, libero con parecchie sbavature, al punto che riesce a conservare la seconda posizione per un soffio. I programmi sono ambiziosissimi, le components sono già soddisfacenti: se entra nella giusta forma (che prevede anche e soprattutto continuità), darà fastidio a quasi tutte e si candiderà come possibile pretendente al podio olimpico, pattinando sul ghiaccio di casa.
Sochi 2014: terzo-sesto posto.
3) Carolina Kostner (ITA) - Il nostro angelo sul ghiaccio, con costumi e tenuta atletica provvisori, non incanta. Anzi, senza mezzi termini, delude. Non saprei dove cominciare (e a dirla tutta, terminare) la mia personalissima analisi su un'atleta che è parsa lontana anni luce da una condizione perlomeno accettabile. Va detto, peraltro, che si è trattato della primissima uscita stagionale di Caro e che i suoi programmi dovrebbero subire importanti variazioni (mi auguro...), ma un po' di amaro in bocca sicuramente resta. La nota positiva è che 173,40 pattinando in modo così precario può far ipotizzare, nel caso di performance pulite, il superamento della soglia dei 200 punti, che rappresenterebbe, tra l'altro, il record europeo. Azzarderò, stante l'esibizione cinese, ma non riesco a vederla giù dal podio a Sochi.
Sochi 2014: secondo-sesto posto.
4) Kanako Murakami (JPN) - Elegantissima come sempre, ma con reiterate amnesie sulle consuete rotazioni dei salti. A mio avviso rappresenta l'ideale di bella e incompiuta: difficilissimo per lei, nel caso entri a far parte del terzetto olimpico giapponese, avvicinarsi al podio.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
5) Nikol Gosviani (RUS) - Posso solamente dire che con lo stuolo di atlete russe nettamente più forti e giovani di lei presumibilmente non avrà mai una chance nelle competizioni internazionali più importanti, Olimpiadi in testa.
6) Haruka Imai (JPN) - Improbabilissimo che l'aggraziata atleta nipponica possa partecipare all'evento a cinque cerchi. Personalmente la trovo un po' asettica.
7) Agnes Zawadzki (USA) - Poche chance di prendere parte alle Olimpiadi per questa discreta agonista statunitense. Può comunque giocarsela ai Nazionali di gennaio.
Sochi 2014: decimo-quindicesimo posto.
8) Kexin Zhang (CHN) - Involuta a livelli inenarrabili dal punto di vista interpretativo (sembra una marionetta), non ha impressionato nemmeno dal punto di vista tecnico. Dovremmo comunque vederla in Russia, a febbraio.
Sochi 2014: oltre la quindicesima posizione.
9) Xiaowen Guo (CHN) - Non male la sedicenne di Changchun, che non ha possibilità alcuna di rappresentare la sua nazione all'evento a cinque cerchi.
10 ) Zijun Li (CHN) - Chiaramente debilitata dai postumi di un infortunio, è la lontanissima parente della brillantissima atleta ammirata la scorsa stagione. La attendiamo in futuro, certi di poterla applaudire alle prossime Olimpiadi.
Sochi 2014: attorno alla decima posizione.

Singolo maschile
1) Han Yan (CHN) - Corto straordinario e libero con qualche errore di troppo per il sorprendente e giovanissimo atleta di Harbin, che ottiene la prima vittoria cinese nella storia del Grand Prix al maschile. Ineccepibile il successo, ma i giudici lo hanno premiato in modo sicuramente sproporzionato sulle components rispetto ad atleti di conclamato calibro. Considerando che pattinava sul ghiaccio di casa, ci può anche stare...
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
2) Maxim Kovtun (RUS) - Sguardo un po' fisso e decisamente troppo votato alla concentrazione, il bravo atleta russo impressiona per la sicurezza in ambito tecnico e la solidità sul quadruplo Salchow. In prospettiva Sochi, però, nessuna speranza: l'unico slot in casa Russia si sa già a chi verrà assegnato.
3) Takahiko Kozuka (JPN) - Luci e ombre per il simpatico agonista nipponico, che migliora rispetto al sesto posto di Skate America, ma per andare alle Olimpiadi dovrà faticare, e non poco.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
4) Denis Ten (KAZ) - Al debutto nell'attuale edizione del Grand Prix, il vice-campione del mondo dimostra di essere ancora convalescente dopo l'infortunio recentemente patito. La classe c'è, ma ho la sensazione che sarà difficilissimo ripetere l'exploit canadese di pochi mesi fa.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
5) Richard Dornbush (USA) - Andrò controcorrente, ma questo atleta a me è sempre piaciuto, sia per l'approccio tecnico che per quanto riesce a comunicare in pista. Peccato che le chance di andare in Russia a febbraio siano men che nulle.
6) Florent Amodio (FRA) - Cambi di allenatore e ripensamenti vari non gli hanno giovato: istrione e showman come al solito, mostra comunque poca sostanza. A Sochi ci sarà, ma per le posizioni di rincalzo.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
7) Peter Liebers (GER) - Molto bravo il buon Peter, che supera quota duecento punti e credo potrà rappresentare più che degnamente la sua nazione nel corso dell'evento a cinque cerchi.
Sochi 2014: decimo-quindicesimo posto.
8) Nan Song (CHN) - Irriconoscibile rispetto ai fasti del recente passato, non lo vedremo a Sochi in quanto Han Yan ormai lo ha nettamente sopravanzato in tutto.
9) Yi Wang (CHN) - Onesta apparizione del comprimario cinese, che dimostra di avere un buon bagaglio tecnico.

Coppie d'artistico
1) Savchenko/Szolkowy (GER) - Triplo Axel o non triplo Axel? Questo è il dilemma... E poi, siamo così sicuri che l'atterraggio di questo difficilissimo salto lanciato rappresenti il reale salto di qualità che serve ad Aliona e Robin? Dico solo una cosa: Tatiana e Maxim, triplo Axel a parte, sono distanti anni luce.
Sochi 2014: podio sicuro.
2) Pang/Tong (CHN) - La prima coppia cinese non mi ha impressionato, a dirla tutta. E credo non sarà semplice raggiungere la zona medaglie in terra russa.
Sochi 2014: terzo-settimo posto.
3) Peng/Zhang (CHN) - Hao cambia partner ma la musica rimane la stessa: peccato che in casa Cina i giochi sembrino fatti, con Sui/Han che si aggiungeranno agli atleti giunti secondi in questa competizione.
4) Wang/Wang (CHN) - Tecnicamente notevoli, non fanno che confermare l'ottimo fondamento della scuola asiatica delle coppie d'artistico.
5) Scimeca/Knierim (USA)
6) Zhang/Bartholomay (USA)
7) Martiusheva/Rogonov (RUS)
8) Popova/Massot (FRA)

Coppie di danza
1) Péchalat/Bourzat (FRA) - Innanzitutto, internate chi ha scelto i costumi del programma corto, assolutamente fuori contesto. A parte questo dettaglio di outfit, li ho trovati davvero emozionanti nel libero, mentre lo short non mi ha convinto del tutto. A parer mio, rimangono comunque lievemente favoriti per il bronzo olimpico.
Sochi 2014: terzo-quinto posto.
2) Bobrova/Soloviev (RUS) - A costo di inimicarmi l'intero establishment della danza su ghiaccio, io non mi discosterò mai da ciò che penso da quando li ho visti pattinare per la prima volta: eleganti, precisi, talentuosi, ma privi di quel coinvolgimento che una coppia di ice dancers deve necessariamente possedere. A Sochi dovranno pattinare benissimo e contare sulla spinta casalinga dei giudici, altrimenti sarà difficilissimo raggiungere una medaglia.
Sochi 2014: terzo-quinto posto.
3) Chock/Bates (USA) - Anche se il punteggio non sembrerebbe favorirli, a mio avviso confermano di essere la seconda coppia statunitense. Lo scorso anno, però, presentavano programmi più scorrevoli: consideriamolo un semplice inizio verso lidi più prodighi di soddisfazioni.
Sochi 2014: settimo-decimo posto.
4) Carron/Jones (FRA) - Tutto sommato, migliorati rispetto alla precedente esibizione di Skate America. Ribadisco il fatto che li vorrò vedere nel confronto diretto con Papadakis/Cizeron.
Sochi 2014: attorno alla quindicesima posizione.
5) Aldridge/Eaton (USA) - Nessuna possibilità di partecipare all'evento olimpico, ma talento da vendere per una delle coppie protagoniste del prossimo futuro.
6) Yu/Wang (CHN)
7) Zhang/Wu (CHN)
8) Huang/Zheng (CHN)

mercoledì 30 ottobre 2013

ISU GP 2013 - Skate Canada - Risultati e commenti


Neanche nella più rosea delle previsioni avrei potuto ipotizzare ciò che potete ammirare qui sopra: Stefania Berton e Ondrej Hotarek medaglia d'oro in una gara del Grand Prix, per la prima volta nella storia tricolore delle coppie d'artistico.
Eppure, quello che alla vigilia appariva un sogno più che proibito si è avverato.
Con il vecchio sistema di giudizio non sarebbe mai potuto accadere che il binomio favorito (i canadesi Duhamel/Radford, in questo caso), seppur autore di un gravissimo errore (un sollevamento abortito), fosse relegato in terza posizione, per giunta nella tappa di casa. Ma tant'è. E noi italiani, considerati dalle federazioni internazionali un po' dei parvenu nell'elitario entourage dell'ISU, gioiamo a più non posso per questo incredibile, storico risultato.
Detto ciò, passiamo all'analisi della seconda e ultima tappa nordamericana.

Nota: in grassetto gli atleti che hanno concrete possibilità di partecipare alle prossime Olimpiadi.

Singolo femminile
1) Julia Lipnitskaia (RUS) - Austera e distaccata, la quindicenne di Ekaterinburg (glaciale e perfezionista anche in press conference), sciorina una prestazione MOSTRUOSA. 70,46 di tecnico nel libero è qualcosa di inaudito: è vero, le components sono ancora da affinare, ma se continuerà di questo passo a Sochi potrebbe realmente rappresentare la più concreta minaccia-podio per le atlete di rango.
Sochi 2014: terzo-ottavo posto.
2) Akiko Suzuki (JPN) - La ventottenne nipponica, eterna "comprimaria", dimostra di essere in buona forma e piazza la sua prepotente candidatura per uno slot olimpico. Le consuete ruggini, peraltro, sono ancora qua e là presenti.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
3) Gracie Gold (USA) - Ottima (ma un po' leziosa) nel corto, commette qualche errore di troppo nel libero ma riesce a rimanere sul podio. A mio avviso, la classica pattinatrice "bella senz'anima", lievemente sopravvalutata dai giudici, che dovrebbe raggiungere le Olimpiadi senza troppi patemi.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
4) Christina Gao (USA) - Migliorata, elegante, discretamente solida sugli elementi tecnici, può seriamente ambire all'evento a cinque cerchi, anche se la concorrenza sarà spietata.
Sochi 2014: decimo-quindicesimo posto.
5) Amelie Lacoste (CAN) - Il miglior corto della carriera (non eguagliato dal libero) le consente di nutrire più di una speranza per la kermesse olimpica. Incrociamo le dita per la veterana canadese...
Sochi 2014: oltre la quindicesima posizione.
6) Courtney Hicks (USA) - Nel libero (dopo un corto da dimenticare) presenta un programma tecnico di tutto rispetto, pattinato con la grazia e le abilità interpretative di una statua di sale. Senza mezzi termini, è l'equivalente femminile del connazionale Max Aaron. Potrebbe anche esserci a Sochi, ma di arte nel suo skating non c'è quasi traccia.
Sochi 2014: oltre la decima posizione.
7) Natalia Popova (UKR) - Tecnicamente piuttosto solida, risulta legnosa e non molto coinvolta da ciò che sta facendo: l'impressione, comunque, non è del tutto negativa nel suo insieme.
Sochi 2014: oltre la quindicesima posizione.
8) Veronik Mallet (CAN) - Flebilissime, se non nulle, le speranze di raggiungere le Olimpiadi.
R) Kaetlyn Osmond (CAN) - Non ci sarebbe nemmeno dovuta essere, ma ha stretto i denti e ha combattuto. Si è purtroppo ritirata dopo un (più che discreto!) programma corto a causa dei postumi dell'infortunio in questione. Personalmente, la ritengo una delle più piacevoli e intense interpreti sul ghiaccio, anni luce avanti rispetto alle sopracitate macchinette da salto: le ci vorrebbe un po' più di consistenza sui salti...
Sochi 2014: sesto-decimo posto.

Singolo maschile
1) Patrick Chan (CAN) - Dopo troppe gare in cui i giudici lo avevano letteralmente catapultato sul gradino più alto del podio, si impone con merito. C'è ancora parecchio da fare per affinare un gradevole programma lungo, ma Patrick sembra sulla buona strada per una medaglia di prestigio alle prossime Olimpiadi.
Sochi 2014: podio sicuro.
2) Yuzuru Hanyu (JPN) - Ciò che preoccupa di Yuzuru non sono gli errori sui salti (a fine ottobre ci stanno eccome), ma la controtendenza nei suoi confronti da parte dei giudici sulle components. Peraltro non c'è nulla da eccepire, essendo la pattinata del talentuosissimo e giovanissimo atleta nipponico visibilmente involuta. Per me, in ogni caso, rimane uno dei grandissimi favoriti negli appuntamenti più importanti della stagione.
Sochi 2014: terzo-sesto posto.
3) Nobunari Oda (JPN) - E bravo Nobunari, che rientra nel circuito del Grand Prix e torna immediatamente sul podio. Qualche imperfezione di troppo e il quadruplo che nel libero proprio non entra, però, in prospettiva Sochi, Oda c'è.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
4) Michal Brezina (CZE) - Si piazza quarto pattinando bene mezzo programma in tutto (su uno e mezzo totali). E questo fa capire le potenzialità del buon Michal, che può e deve crescere sulla tenuta complessiva della gara. I due quadrupli Salchow sono comunque stati imperiali.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
5) Joshua Farris (USA) - Non lascia il segno, ma è autore di un buon libero. Lo ritengo inferiore al "compagno di merende" Jason Brown, ma credo possa dire la sua ai Nazionali statunitensi, anche se un'eventuale partecipazione alle Olimpiadi è altamente improbabile.
Sochi 2014: oltre la decima posizione.
6) Jeremy Abbott (USA) - Aiuto. Buon per lui che siamo a fine ottobre, perchè il Jeremy visto tre giorni fa non arriverebbe neanche tra i primi cinque ai Nazionali... Elegantissimo come sempre, ma imprevedibile e incostante sui salti. Uno dei pronostici più difficili da azzeccare, in tutti gli ambiti...
Sochi 2014: quinto-quindicesimo posto.
7) Elladj Balde (CAN) - Non male l'allievo di Yuka Sato e Jason Dungjen, che con una prestazione over-the-top ai Nazionali canadesi potrebbe anche riuscire a strappare il pass olimpico.
Sochi 2014: oltre la quindicesima posizione.
8) Andrei Rogozine (CAN) - Un po' deludente la performance dell'atleta più accreditato per il terzo slot olimpico del Canada. Resta in ogni caso favorito su Balde.
Sochi 2014: oltre la quindicesima posizione.
9) Ross Miner (USA) - Ecco il primo atleta USA che si chiama fuori dalle Olimpiadi, a meno di un clamoroso e improbabilissimo miracolo che dovrà compiersi in due mesi...
10 ) Takahito Mura (JPN) - Idem come sopra, ma in casa nipponica. La débacle di Takahito, però, mi ha stupito decisamente di più.

Coppie d'artistico
1) Berton/Hotarek (ITA) - Iniziamo dalle apportabili migliorie: più sicurezza di Stefania sul Salchow in parallelo, maggior stabilità nella spirale del libero e un pizzico di verve in più sugli elementi transitori. Stop. Il resto è stato un TRIONFO. Mai nella vita avevo visto Stefy e Ondra pattinare così: 69,38 + 124,54 per un 193,92 totale che frantuma il loro precedente record italiano e li fa avvicinare in modo perentorio alla sontuosa soglia dei 200 punti, che Ondrej vorrebbe provare a raggiungere nell'arco della stagione. Io dico solo che Franca Bianconi ha fatto un lavoro incredibile, e non si può far altro che maledire quel quinto posto a Skate America che, di fatto, li esclude quasi al 100% dalle finali di Fukuoka.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
2) Sui/Han (CHN) - Ottimo rientro per i giovanissimi cinesi, autori di una prestazione sul filo dei centesimi con gli azzurri. Galattici sul quadruplo twist, devono ancora perfezionare alcuni elementi e affinare il lato interpretativo. In ogni caso, il loro potenziale tecnico è impressionante.
Sochi 2014: sesto-decimo posto.
3) Duhamel/Radford (CAN) - L'unica cosa che proprio non colgo è lo stupore (e conseguente disappunto) dell'insopportabile Meagan alla vista del punteggio (e conseguente classifica finale): posso capire una più che giustificata delusione, ma il verdetto dei giudici (a fronte di un sollevamento completamente abortito) è stato sacrosanto, quindi mi farebbe piacere poter apprezzare un briciolo di umiltà in più. Detto ciò, il binomio bronzo iridato a London ha pattinato abbastanza bene: buona sicurezza, ottime transizioni, ottima capacità di salvare i landing dei salti. Da migliorare, senza alcun dubbio, le rotazioni e la pulizia dei medesimi.
Sochi 2014: terzo-sesto posto.
4) Lawrence/Swiegers (CAN) - In lizza per il terzo slot olimpico canadese delle coppie, non hanno affatto destato una buona impressione. Ai Nazionali ci sarà da divertirsi...
Sochi 2014: oltre la decima posizione.
5) Denney/Frazier (USA) - Tutto sommato li ho preferiti al duo che li ha preceduti in classifica. Combatteranno, con scarsissime probabilità di farcela, per raggiungere il sogno delle Olimpiadi.
6) Davis/Brubaker (USA) - Rockne, futuro marito di Stefania Berton, è un roccioso skater e si vede. Lindsay, a mio avviso, no. E soprattutto non è la partner giusta per lui. Anche per loro ridotte al lumicino le speranze di andare a Sochi.
7) Vartmann/Van Cleave (GER) - Ineleggibili per l'evento a cinque cerchi in quanto lui, canadese, quasi sicuramente non otterrà la cittadinanza tedesca, sciorinano una prestazione discreta nel corto ma pessima nel libero, grazie alla totale inconsistenza di lui sugli elementi di salto.
8) Purdy/Marinaro (CAN) - Una sola considerazione: in ambito junior il binomio poteva funzionare, ora è proprio il caso che si sciolgano, perchè il povero Michael, pur stazzato, non può fisicamente permettersi di lanciare e sollevare una partner quasi della medesima altezza (e neanche troppo filiforme...). Punto.

Coppie di danza
1) Virtue/Moir (CAN) - Una certezza: nessuna possibilità per loro di salire sul gradino più alto del podio alle Olimpiadi. Anzi. Con questo non dico che perderanno l'argento, ma detta eventualità potrebbe anche (lontanamente) verificarsi. In effetti lo smalto di un paio d'anni fa è oggettivamente andato. Peccato.
Sochi 2014: secondo posto (quasi) blindato.
2) Weaver/Poje (CAN) - Da sempre li stimo moltissimo, e in quest'occasione hanno dimostrato che la leadership in casa canadese potrebbe a breve essere messa in discussione. La loro fluidità è quasi inarrivabile, e la freschezza di Kaitlyn è a dir poco contagiosa.
Sochi 2014: terzo-sesto posto.
3) Hubbell/Donohue (USA) - In lieve progressione rispetto alla precedente tappa, contenderanno fino all'ultimo respiro il terzo slot olimpico statunitense ai fratelli Shibutani. Personalmente li preferisco a quest'ultimi.
Sochi 2014: attorno alla decima posizione.
4) Riazanova/Tkachenko (RUS) - Il loro esordio nel Grand Prix non è stato memorabile, ed è sintetizzabile in un unico sostantivo: imperfezioni. E se ne sono contate davvero tante. Peraltro restano forse lievemente favoriti in prospettiva olimpica rispetto alle altre coppie russe che ambiscono ad occupare il terzo posto disponibile.
Sochi 2014: attorno alla decima posizione.
5) Paul/Islam (CAN) - Per quanto possa saper correttamente ipotizzare il futuro di questa disciplina, Alexandra e Mitchell rappresentano la summa di ciò che la danza su ghiaccio dev'essere: fresca, coinvolgente, senza inutili fronzoli e soprattutto accattivante. Davvero bravi. Peccato che in prospettiva olimpica non dovrebbero esserci possibilità di qualificazione, data la presenza dei ben più accreditati Gilles/Poirier.
6) Zhingashina/Gazsi (GER) - L'anno scorso gli "ice zombies" mi avevano conquistato. Quest'anno, doverosi aggiustamenti a parte, li ho trovati ripetitivi e raffazzonati.
Sochi 2014: attorno alla decima posizione.
7) Guignard/Fabbri (ITA) - Francamente non ho capito l'accanimento dei giudici nei confronti di un lift che ai più è parso regolarissimo. Resta il fatto che Charlène e Marco hanno sciorinato un discreto programma, ma molto "strappato" e non estremamente scorrevole.
Sochi 2014: quindicesimo-ventesimo posto.
8) Stepanova/Bukin (RUS) - Piacevolissimi da vedere ma tecnicamente fallosissimi. Potrebbero rientrare in corsa per uno slot olimpico, ma dovranno impegnarsi a fondo e pattinare il programma della vita.
Sochi 2014: quindicesimo-ventesimo posto.

domenica 27 ottobre 2013

O R O


Stefania Berton.
Ondrej Hotarek.
Un corto da sballo.
Un libero pressochè perfetto.
Record italiani sbriciolati.

Medaglia d'oro a Skate Canada 2013.

Stefy, Ondra: GRAZIE.

mercoledì 23 ottobre 2013

ISU GP 2013 - Skate America - Risultati e commenti


Pronti, via. Inizia la stagione e se il buongiorno si vede dal mattino... Questo verrebbe da dire dopo aver visto le performance degli atleti durante la prima tappa dell'ISU Grand Prix, disputatasi a Detroit (USA) nel weekend appena trascorso.
Skate America ha infatti ben tratteggiato il presumibile trend di quest'importantissima annata: prestazioni high-standard fin dal principio e forma che dovrà tenere per almeno quattro lunghi mesi.
Senza ulteriore indugio, passiamo ai dati e alle opinioni (personalissime, come sempre).

Nota: in grassetto gli atleti che hanno concrete possibilità di partecipare all'evento a cinque cerchi.

Singolo femminile
1) Mao Asada (JPN) - 204,55 alla prima gara ufficiale di valore della stagione fa davvero paura. Ancora incerta sul triplo Axel (benino nel corto, male nel lungo), capisco la sua scelta di insistere con questo salto perchè può davvero fare la differenza, se atterrato.
Sochi 2014: podio sicuro.
2) Ashley Wagner (USA) - Risultato eccezionale anche per la smagrita skater statunitense: 193,81 rappresenta il suo best, anche se nel libero si è visto qualche lieve scricchiolio rispetto al perfetto short.
Sochi 2014: terzo-sesto posto.
3) Elena Radionova (RUS) - Al suo esordio nel circuito senior, centra immediatamente il podio. Nulla (o quasi) da eccepire. Ineleggibile per le competizioni più importanti, conferma comunque di essere una delle potenziali future dominatrici della disciplina.
4) Elizaveta Tuktamysheva (RUS) - Short da incubo, libero ottimamente pattinato con 64,30 di tecnico (meglio di Mao e della Wagner). La solita Liza: incostante, imprevedibile e in grado di passare dalla nona posizione allo sfiorare il terzo posto nella medesima gara. In ogni caso non mi fido (ancora).
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
5) Samantha Cesario (USA) - Assolutamente notevole anche la prova della giovane americana, che aveva già sfiorato il podio ai Mondiali junior di Milano. Più che improbabile la sua partecipazione alle prossime Olimpiadi.
6) Mae-Berenice Meité (FRA) - Personalmente la trovo miglioratissima: ha centrato il record nazionale francese e ha mostrato consistenza sugli elementi di salto, oltre ad una piacevole verve interpretativa.
Sochi 2014: oltre la decima posizione.
7) Valentina Marchei (ITA) - Che peccato! Splendida quarta dopo lo short con il nuovo PB (59,25), Valentina (snella e sorprendentemente lieve sui salti) incappa in un bruttissimo lungo che la fa precipitare in classifica fino alla presente posizione. Un passo alla volta...
Sochi 2014: oltre la decima posizione.
8) Viktoria Helgesson (SWE) - Stesso discorso fatto per Valentina: ottimo short, free program disastroso.
Sochi 2014: oltre la quindicesima posizione.
9) Elene Gedevanishvili (GEO) - Nonostante ci provi in tutti i modi, non credo possa tornare sui livelli passati. Buona velocità, ma ansia da prestazione che si tocca con mano.
Sochi 2014: nelle retrovie.
10) Caroline Zhang (USA) - L'avevo vista dal vivo in occasione della finale del Grand Prix 2007 di Torino: questa è la "sorella" stanca, svogliata e irriconoscibilmente inconsistente su tutti gli elementi, components comprese.

Singolo maschile
1) Tatsuki Machida (JPN) - L'ho conosciuto di sfuggita lo scorso anno nella finale del Grand Prix: un sesto posto (su sei) senza infamia e senza lode; poi il disastro ai Nazionali giapponesi (ottavo) e il conseguente oblio per il resto della passata stagione. Quest'anno, alla prima apparizione, mi ha letteralmente impressionato: un solo errore (piuttosto grave, pur senza caduta) sugli elementi di salto tra short e lungo, una pattinata fluida e molto credibile dal punto di vista interpretativo, insomma una certezza assoluta! Se dovesse mantenere questa forma fino ai Nazionali, potrebbe anche dire la sua in quanto a partecipazione olimpica.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
2) Adam Rippon (USA) - Più sicuro, più "uomo", godibilissimo da vedere, ma con ancora qualche incertezza di troppo. Alzi la mano, peraltro, chi l'avrebbe ipotizzato sul podio... In chiave olimpica, potrebbe addirittura pensare a qualificarsi, anche se la vedo durissima.
Sochi 2014: oltre la decima posizione.
3) Max Aaron (USA) - Parliamoci chiaro: è l'atleta più distante in assoluto dal concetto di pattinaggio artistico, al punto che dovrebbero intitolargli una nuova disciplina, il Jump Skating. Capace di atterrare quadrupli a ripetizione, rappresenta tutto ciò che io non desidero vedere, cioè un robottino sincopato che scorrazza per la pista in attesa di saltare. Detto ciò, potrebbe tranquillamente qualificarsi per Sochi, a patto che pattini pulito.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
4) Daisuke Takahashi (JPN) - Che fine ha fatto il vero Daisuke? Ce lo chiediamo da quasi un anno (o più), e francamente la sua involuzione inizia a destare serie preoccupazioni: dovesse continuare su questo trend, diventerebbe a rischio totale la sua partecipazione olimpica, data praticamente per certa da tutti gli esperti.
Sochi 2014: terzo-decimo posto.
5) Jason Brown (USA) - Il contrario del connazionale Aaron: splendido da vedere, tecnicamente rivedibile ma dotato di un programma ambizioso. Ai Nazionali ci sarà davvero da divertirsi, dato che il buon Jason potrebbe anche puntare a raggiungere la kermesse olimpica.
Sochi 2014: oltre la decima posizione.
6) Takahiko Kozuka (JPN) - Altro caso di (tiepida) involuzione, altro punto interrogativo in casa nipponica. A Sochi potrebbe andare, ma Oda sta prepotentemente rientrando, quindi non lo vedo come favorito.
Sochi 2014: quinto-decimo posto.
7) Alexander Majorov (SWE) - Non male l'atleta russo naturalizzato svedese, da sicura top ten europea.
Sochi 2014: oltre la quindicesima posizione.
8) Artur Gachinski (RUS) - L'atleta che si piazzò terzo ai Mondiali di due anni e mezzo fa è definitivamente andato. Punto. Nessunissima possibilità di vederlo a Sochi.

Coppie d'artistico
1) Volosozhar/Trankov (RUS) - Non. Ho. Più. Parole. La perfezione esiste.
Sochi 2014: primo posto blindato.
2) Moore-Towers/Moscovitch (CAN) - Straordinari, iniziano con un mostruoso 208,45. Personalmente li preferisco di gran lunga a Duhamel/Radford. Slot olimpico in ghiaccio, contenderanno ai connazionali lo scettro canadese.
Sochi 2014: terzo-sesto posto.
3) Stolbova/Klimov (RUS) - Miglioratissimi e realmente competitivi nonostante il doppio twist. Dato l'infortunio patito da Sasha Smirnov che di fatto mette fuori gioco sé stesso e la partner Yuko Kavaguti dall'evento olimpico, ci sono ottime probabilità di vederli a Sochi.
Sochi 2014: sesto-decimo posto.
4) Denney/Coughlin (USA) - Ottima prova dopo l'infortunio occorso a John nel corso della scorsa stagione. Components non ancora soddisfacenti, ma rientro ben più che dignitoso. Con riappropriazione dello scettro di miglior coppia a stelle e strisce.
Sochi 2014: sesto-decimo posto.
5) Berton/Hotarek (ITA) - Buon corto e libero più che discreto per Stefy e Ondra, anche se le amnesie di Stefania sul Salchow in parallelo iniziano a destare qualche preoccupazione. Nella considerazione dei giudici in quanto a components, negativo il fatto che Stolbova/Klimov li abbiano sopravanzati (nel free) di ben tre punti totali.
Sochi 2014: sesto-decimo posto.
6) Castelli/Shnapir (USA) - Programma ambiziosissimo, errori e imperfezioni a ripetizione. Non ancora sufficientemente maturi per gestire performance ad alto livello considerate le elevate difficoltà. Restano comunque ampiamente in corsa per uno slot olimpico.
Sochi 2014: decimo-quindicesimo posto.
7) Zhang/Bartholomay (USA) - Seppur ancora teoricamente in lizza per la qualificazione olimpica, li vedo piuttosto attardati sul restante lotto degli aspiranti.
Sochi 2014: oltre la quindicesima posizione.
8) Purdy/Marinaro (CAN) - Difficilissimo che riescano a qualificarsi per l'evento olimpico: meglio concentrarsi sul fare esperienza.

Coppie di danza
1) Davis/White (USA) - No comment. Vincono tutto da non so neanche più quante gare. Perderanno il titolo olimpico solo in caso di errori gravissimi e reiterati.
Sochi 2014: primo posto (quasi) blindato.
2) Cappellini/Lanotte (ITA) - Fanno il loro miglior corto e totale, ma non il loro lungo (di soli 1,5 punti), a causa di due livelli mancati su un paio di elementi abbastanza importanti; migliorano le components rispetto alla scorsa stagione, il tutto nella prima loro uscita ufficiale. Ci sarebbe da gioirne, ma ho la netta sensazione che i giudici non li metteranno davanti a tutte le coppie russe proprio nell'anno delle Olimpiadi di Sochi...
Sochi 2014: quarto-settimo posto.
3) Shibutani/Shibutani (USA) - Una considerazione su tutte: seppur si tratti di un binomio gradevole, non riesco a capacitarmi del fatto che possa essere già salito sul podio iridato (Mosca 2011). Favoriti su chi li segue in classifica per il terzo slot olimpico disponibile in casa USA.
Sochi 2014: attorno alla decima posizione.
4) Hubbell/Donohue (USA) - Difficile che possano volare in Russia a febbraio. Personalmente non mi fanno impazzire, anche se il loro stile è molto accattivante.
Sochi 2014: attorno alla decima posizione.
5) Reed/Reed (JPN) - Buon esordio dei fratelli nippo-americani, freschi e affiatati.
Sochi 2014: oltre la quindicesima posizione.
6) Carron/Jones (FRA) - Sono ancora la coppia numero due del movimento transalpino, ma attendo al varco il binomio Papadakis/Cizeron, che a mio avviso li spazzerà via in un batter d'occhio.
Sochi 2014: oltre la quindicesima posizione.
7) Tobias/Stagniunas (LTU) - La burocrazia è contro di loro (quasi impossibile che l'americana Tobias ottenga la cittadinanza lituana), ma anche la prestazione non è delle migliori. Sospendo il giudizio in attesa di news.
8) Zlobina/Sitnikov (AZE)- Cos'è successo ai sorprendenti russi naturalizzati azeri, brillanti protagonisti della scorsa stagione? Fallosi e imprecisi, vedremo se sapranno tornare sui livelli dell'anno passato.
Sochi 2014: oltre la quindicesima posizione.

venerdì 11 ottobre 2013

La nascita (e rapidissima affermazione) di NeveItalia


Qualche giorno fa, curiosando sulla pagina Facebook di Massimiliano Ambesi, vate dei telecronisti dediti agli sport invernali e grandissimo esperto di pattinaggio su ghiaccio, scopro che lo stesso sig. Ambesi, da poche settimane a questa parte, pubblica i suoi articoli su NeveItalia.it.
NeveItalia.it? E da quando? Com'è possibile che non ne conosca l'esistenza? Decido pertanto di approfondire immediatamente la questione, e mi trovo di fronte a un sito interamente in lingua italiana, suddiviso in tre macro-aree (Turismo, Materiali e Sport), dettagliatissimo in quanto a informazioni su stazioni sciistiche di tutta Europa, test sulle attrezzature, guide sui prodotti e, soprattutto, news di ogni genere su tutti, ma proprio tutti, gli sport della stagione fredda.
Con sommo gaudio constato che esiste una sotto-sezione Figure Skating (all'interno degli Sport), aggiornatissima con ogni genere di notizia riguardante tutte le sfaccettature di questa splendida disciplina, e il "responsabile" di questa sezione, nonché autore di tutti gli update, è proprio Massimiliano Ambesi.
Senza nulla togliere ad ArtOnIce, che trovo sempre una validissima fonte di news e approfondimenti, NeveItalia rappresenta esattamente quello che sono andato cercando per anni.
Ringraziando quindi il progetto editoriale di questo fantastico gruppo di persone, consiglio vivamente a tutti gli appassionati di pattinaggio di prendere questo sito a riferimento per tutto ciò che concerne gli sport invernali di ogni genere.
E un personalissimo ringraziamento va a Massimiliano Ambesi, la cui passione così differente dai beceri interessi sportivi dell'italiano medio ha permesso ai fan italiani di avvalersi di un sito di notizie sul pattinaggio artistico così completo e minuziosamente dettagliato.

domenica 29 settembre 2013

Arriva l'onda rosa di Madre Russia...


Se ne parla già da un paio d'anni, ma i tempi a questo punto possono definirsi maturi: con l'imminente ritiro del nostro angelo sul ghiaccio Carolina Kostner (presumibilmente dopo Sochi 2014), dominatrice in campo continentale da sette stagioni, l'Europa si appresta ad assistere ad un'egemonia russa in campo femminile che pare non avere soluzioni di continuità per parecchi anni a venire. Egemonia che, giapponesi ed americane permettendo, potrebbe tranquillamente estendersi a livello iridato.
Azzardato ipotizzare tutto ciò? Analizziamo la situazione: oltre a Carolina, dopo i Giochi Olimpici del prossimo febbraio potrebbero pensare al ritiro, in alcuni casi assai certo: la regina Yu-na Kim, le nipponiche Miki Ando, Mao Asada e Akiko Suzuki, l'americana Alissa Czisny, la finlandese Kiira Korpi, la nostra Valentina Marchei, la georgiana Elene Gedevanishvili, la svedese Viktoria Helgesson e la "veterana" Alëna Leonova.
Chi rimarrebbe, di conseguenza? In campo europeo, nessuno. Globalmente, poco o nulla in grado di impensierire, come da titolo del post, l'onda rosa di Madre Russia: le americane Ashley Wagner e Gracie Gold, la giapponese Kanako Murakami e la canadese Kaetlyn Osmond. Va detto che le suddette nazioni si stanno attrezzando in quanto a giovani promesse, ma la quantità e la qualità delle ragazzine (in alcuni casi, bambine) terribili dell'ex Unione Sovietica sembrerebbero essere incontestabilmente superiori.

Conosciamole, quindi.

CIRCUITO SENIOR
Adelina Sotnikova (1° luglio 1996) ed Elizaveta Tuktamysheva (17 dicembre 1996) sono ormai più che certezze, e a meno di un miracolo targato Leonova, dovrebbero rappresentare la propria nazione a Sochi 2014: attenzione comunque alla straordinaria Julia Lipnitskaia (5 giugno 1998), plurimedagliata ai Mondiali junior, passata quest'anno ufficialmente al pattinaggio che conta.
Meno talentuose, ma sempre in grado di impensierire chiunque a qualsiasi livello, sono Polina Korobeynikova (12 aprile 1996), Nikol Gosviani (9 settembre 1996) e Anna Pogorilaya (10 aprile 1998), quest'ultima bronzo Mondiale junior a Milano qualche mese fa.
Discorso a parte merita poi la fenomenale Elena Radionova (6 gennaio 1999), iscritta al Grand Prix Senior ma non ancora eleggibile per le principali competizioni ISU, che impressiona per l'eccezionalità degli elementi tecnici e l'incredibile maturità artistica, il tutto condito da una (fin fastidiosa) non comune sicurezza nei propri mezzi. Se supererà lo scoglio del cambiamento fisico, diventerà la vera futura dominatrice della disciplina.

CIRCUITO JUNIOR
Tre nomi su tutti: Evgenia Medvedeva (19 novembre 1999), Serafima Sakhanovich (9 febbraio 2000) e Maria Sotskova (12 aprile 2000), che dovranno aspettare fino al 2016 per poter finalmente dire la loro nel circuito "adulto". Non dimentichiamoci però di Maria Stavitskaia (1° settembre 1997) ed Evgenia Gerasimova (2 gennaio 1998), anagraficamente già iscrivibili ai Campionati ISU.
Ma non è finita qui. Sebbene siano annoverabili in seconda fascia in quanto a talento, vale la pena citare Uliana Titushkina (6 marzo 1999) e Julia Li (12 giugno 1999), tra un anno inseribili nel circuito senior, oltre ad Alsu Kaiumova (12 luglio 1999), Natalia Ogoreltseva (18 gennaio 2000) e Alexandra Proklova (5 aprile 2000), che dovranno attendere un biennio.

Insomma, un esercito. L'armata russa è tornata: al femminile, questa volta. Si salvi chi può!

sabato 28 settembre 2013

Nebelhorn Trophy 2013: ultimi responsi e conclusioni


Paul Bonifacio Parkinson ce l'ha fatta!!! L'unico atleta azzurro in gara è riuscito nell'impresa (ma sì, concedetemi il termine) di qualificare un pattinatore di casa nostra (lo stesso Parkinson o Paolo Bacchini, presumibilmente) alle prossime Olimpiadi, acciuffando il sesto e ultimo posto disponibile.
Paul, difesosi nonostante una caduta nel corto, ha mantenuto l'ultima piazza utile per Sochi 2014 con un libero molto ben pattinato fino alla caduta sul triplo Salchow, che gli ha di fatto condizionato l'intero prosieguo della performance ma che non gli ha impedito di raggiungere il principale obiettivo di questa stagione; in Russia, pertanto, l'Italia sarà presente in tutte e quattro le discipline con ben sette rappresentanti (due nel singolo femminile, nelle coppie d'artistico e nella danza, e, appunto, uno nel singolo maschile).
Bravo Paul! E un grazie enorme da parte di tutti noi!
In dettaglio, oltre all'Italia, si sono qualificate Israele, Romania, Filippine (!!!), Australia e Ucraina.
Podio: Nobunari Oda (straordinario comeback), Jason Brown (solidissimo), Jeremy Ten (piacevole).

Nella competizione di danza cinque nazioni hanno ottenuto l'accesso a Sochi 2014: Cina, Turchia, Australia, Giappone e Spagna. Non ce l'ha purtroppo fatta il binomio (battente bandiera slovacca) formato da Federica Testa e Lukas Csolley, allenati da Roberto Pelizzola, storico trainer di Barbara Fusar Poli e Maurizio Margaglio.
Podio: Hubbell/Donohue, Monko/Khaliavin, Paul/Islam (poco da segnalare sulle tre coppie).

Tirando le somme, ecco la griglia completa di tutti gli slot olimpici per ogni disciplina.

Singolo femminile (30)
Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti 3
Canada, Cina, Italia e Russia 2
Australia, Austria, Brasile, Estonia, Francia, Georgia, Germania, Gran Bretagna, Norvegia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Svezia e Ucraina 1

Singolo maschile (30)
Canada e Giappone 3
Francia, Kazakhstan, Repubblica Ceca, Spagna e Stati Uniti 2
Australia, Austria, Belgio, Cina, Estonia, Filippine, Germania, Israele, Italia, Romania, Russia, Svezia, Ucraina e Uzbekistan 1

Coppie d'artistico (20)
Canada e Russia 3
Cina, Francia, Germania, Italia e Stati Uniti 2
Estonia, Gran Bretagna, Israele e Ucraina 1

Coppie di danza (24)
Canada, Russia e Stati Uniti 3
Francia, Italia e Germania 2
Azerbaijan, Australia, Cina, Giappone, Gran Bretagna, Lituania, Spagna, Turchia e Ucraina 1

Infine, il dato cumulativo delle principali nazioni in ordine di presenze totali, importante per iniziare a comprendere quali paesi potranno presumibilmente far parte della prova olimpica a squadre.
Canada 11
Stati Uniti 10
Russia 9
Francia, Giappone e Italia 7
Cina e Germania 6
Ucraina 4
Australia, Estonia, Gran Bretagna, Repubblica Ceca e Spagna 3

venerdì 27 settembre 2013

Nebelhorn Trophy 2013: primi verdetti


Per un innato (e criticabile, ammetto) senso di completezza, di seguito i fatti più rilevanti dell'ultimo mese, in rigoroso ordine cronologico:
- Stefano Caruso ha ottenuto la cittadinanza tedesca e potrà partecipare alle Olimpiadi di Sochi 2014 insieme alla partner Tanja Kolbe in rappresentanza dei teutonici;
- Evan Lysacek è in forte dubbio sulla partecipazione al prossimo Grand Prix: premesso che la cosa non mi tange nel modo più assoluto, spero francamente si decida a smetterla di comportarsi in tal modo (da quasi quattro anni) e dichiari qualcosa di certo e definitivo, once in a lifetime.
- Johnny Weir non tornerà all'agonismo: amen. Ce ne faremo una ragione.
- Kiira Korpi, ahimè, è stata nuovamente vittima di un infortunio: francamente non so cos'altro aggiungere, dato l'accanimento della malasorte nei confronti della splendida skater finnica (che peraltro pare abbia scongiurato l'intervento chirurgico)...
- Yu-na Kim non parteciperà al Grand Prix: si è procurata una microfrattura al metatarso (destro? sinistro?) che la terrà lontano dalle piste da ghiaccio per circa sei settimane. Ovviamente la partecipazione alle Olimpiadi non è assolutamente a rischio...

Detto ciò, occupiamoci del Nebelhorn Trophy, che sta assegnando gli ultimi slot disponibili per partecipare all'evento a cinque cerchi prossimo venturo.

Nelle coppie d'artistico Gran Bretagna, Ucraina, Estonia e Israele si affiancano alle nazioni che avevano ottenuto il pass agli ultimi Mondiali. La sorpresissima è giunta dal Giappone, primo paese escluso, che presentava la medagliata di Nizza 2012 Narumi Takahashi in coppia con il nuovo partner Ryuichi Kihara: la loro prestazione, discreta nel corto, è stata a dir poco deludente nel libero, condizionata dall'inconsistenza di lei sui salti e da quella di lui sui sollevamenti; la domanda, a questo punto, sorge spontanea: com'è possibile che non si sia potuto trovare un atleta nipponico anche solo un po' più prestante dell'incolpevole (ma gracilino) Kihara? Difficile ipotizzare che in una nazione dove il pattinaggio su ghiaccio è sport praticatissimo (anche se soprattutto nelle gare in singolo), non si decida di compiere uno sforzo maggiore per "plasmare" un atleta a tale scopo...
Podio: Volosozhar/Trankov (mostruosi), Wende/Wende (sorprendenti), Vartmann/Van Cleave (convincenti).

Anche nel singolo femminile (che ha qualificato Australia, GeorgiaNorvegia, Austria, Repubblica Ceca e -attenzione- Brasile) si è assistito ad una sciagurata controprestazione: Sonia Lafuente, atleta iberica di rango e considerata tra le favorite per la qualificazione, ha sciorinato una doppia performance agghiacciante, chiamandosi di fatto fuori già dopo l'esecuzione dello short program.
Non ce l'ha fatta nemmeno la giovane finlandese Juulia Turkkila, che ha così tarpato le ali alla sfortunatissima Kiira Korpi: un'altra brutta tegola per la meravigliosa atleta scandinava, che a questo punto dovrà riprogrammare l'intera stagione in funzione della mancata partecipazione ai Giochi Olimpici.
Podio: Elena Radionova (fenomeno), Miki Ando (mitica), Ashley Cain (elegantissima).

sabato 31 agosto 2013

Le figure obbligatorie, queste sconosciute...

Ho iniziato a seguire questo meraviglioso sport nel 1989, in coincidenza con la vittoria dell'indimenticata Midori Ito ai Mondiali di Parigi-Bercy: non ero del tutto conscio, né lo sono stato in occasione della stagione successiva, che ci fosse una terza disciplina che contribuiva a determinare il punteggio finale di ogni gara. Mi limitavo a leggere "figure obbligatorie" nel computo nello score e ne prendevo atto, consapevole del basso valore percentuale che le medesime avevano nel calcolo complessivo (20%, contro il 30% dello short e il 50% del libero). Quando poi lessi che dalla stagione 1990-91 le figure obbligatorie sarebbero state soppresse, decidetti di non approfondire ulteriormente.
Qualche anno fa comprai il libro di Sonia Bianchetti Garbato ("Crepe nel ghiaccio"), famoso giudice italiano nonché principale fautrice dell'eliminazione delle suddette, e rimasi colpito dall'arduo ed estenuante processo che portò alla "radiazione" di quello che era stato, negli anni, uno degli aspetti cardinali nel criterio di giudizio artistico del pattinaggio su ghiaccio.
Personalmente mi trovo completamente a favore della crociata che la signora Bianchetti portò avanti, inizialmente contro tutto e contro tutti, anche se ritengo che forse, a livello junior, le figure obbligatorie potrebbero essere reintrodotte in qualità di "disciplina selettiva" iniziale, più che altro per stabilire il valore dell'atleta.
In ogni caso, per tutti i nostalgici (me compreso), ecco il video che mostra le ultime figure obbligatorie in una competizione ufficiale, eseguite dall'allora jugoslava Zeljka Cizmesija ai Mondiali di Halifax (Canada) del 1990.

Fonte: utente YT Benoit Lefebvre

martedì 27 agosto 2013

Carolimpica 2014


Per dovere di cronaca, riporto quanto accaduto di significativo negli ultimi due mesi:
- Charlène Guignard è diventata cittadina italiana e potrà partecipare alle Olimpiadi di Sochi 2014 insieme al partner Marco Fabbri in rappresentanza del tricolore;
- Florent Amodio e Nikolai Morozov hanno sciolto la loro collaborazione: francamente non so chi possa averci guadagnato...
- Kiira Korpi si sta allenando in California con Rafael Arutunian: mi auguro con tutto il cuore che la splendida atleta finlandese possa ottenere qualcosa di importante nel corso di questa stagione.

Ma ora la notizia che ho atteso ben più di ogni altra: l'annuncio da parte di Carolina Kostner delle scelte musicali 2013-14, sia per il programma corto ("Humoresque" di Antonin Dvorak) che per quello lungo ("Scheherazade" di Nikolai Rimsky-Korsakov). Contrariamente a quanto mi sarei aspettato, ma in linea con il suo carattere, Caro ha abbandonato lo spettacolo (il Bolero dello scorso anno, seppur meraviglioso, era difficilissimo e fisicamente massacrante) per puntare su note più suadenti e maggiormente confacenti al suo stile: nell'anno olimpico forse la scelta migliore che si potesse fare.
Resta un dubbio: quale movimento dell'opera di Rimsky-Korsakov sceglierà? Nell'attesa, andiamo a sentire il piacevolissimo brano di Dvorak che (per pianoforte o violino?) rappresenterà il suo short program.


Fonte: utente YT Andrius

mercoledì 3 luglio 2013

News di inizio estate


In ordine sparso, le notizie raccolte sulla rete nelle ultime settimane.

- I Mondiali del 2016 sono stati assegnati (piuttosto inspiegabilmente) a Boston (USA), il che significa quattro edizioni di fila fuori dal Vecchio Continente (London 2013, Saitama 2014, Shanghai 2015 e, appunto, Boston 2016), cosa mai successa in precedenza. Pur considerando lo slittamento dei Mondiali giapponesi del 2011 a causa del disastro di Fukushima e la conseguente disputa di tre campionati iridati consecutivi in Europa (Torino 2010, Mosca 2011 e Nizza 2012), non si spiega la scelta della città statunitense da parte dell'ISU. Tutto ciò, però, ha un risvolto decisamente positivo per le nazioni europee: a meno di cataclismi, l'edizione 2017 dei Mondiali, importantissima in quanto preolimpica, verrà assegnata ad un paese del Vecchio Continente. Con tutti gli annessi e i connessi.
- Sono stati pubblicati i punteggi minimi per la prossima stagione. Qui il link ISU provvisto di tutti i dettagli.
- Mentre la Tuktamysheva ha annunciato che lavorerà con Jeffrey Buttle (per le coreografie) e la Wagner con Rafael Arutyunyan (part-time), la splendida Alissa Czisny, pur rinunciando al Grand Prix, ha dichiarato che farà di tutto per qualificarsi alle prossime Olimpiadi durante i Nazionali USA. Forza Alissa!
- Miki Ando è diventata mamma! Ad aprile ha partorito una bimba, sebbene non si sappia nulla di più (nemmeno sul presunto padre). Ma la notizia shock è che Miki vuole disputare le Olimpiadi a tutti i costi, quindi ha già ripreso gli allenamenti!!! Che dire, un in bocca al lupo anche a Miki!
- Infine, la notizia "oh-my-God" dell'ultimo periodo: Marina Anissina (38 anni ad agosto) e Gwendal Peizerat (41), immeritatissimi campioni olimpici 2002, avrebbero deciso di rientrare alle gare per poter partecipare a Sochi 2014. Mi astengo da qualsiasi commento, chiudendo con la medesima domanda del precedente post: è giusto tutto ciò? Questi peraltro grandissimi atleti non peccano di un MASTODONTICO egocentrismo/divismo agonistico?

martedì 11 giugno 2013

ISU GP 2013: primi commenti alle entries


Otto giorni fa sono uscite le entries ufficiali della prossima edizione del Grand Prix, circuito di sette competizioni (due in Nord America, due in Europa e due in Asia, più la finale) che si svolge tra ottobre e dicembre e che serve:
1) agli atleti per avviare un percorso verso la forma perfetta, da raggiungersi solitamente a marzo in occasione dei Campionati Mondiali;
2) ai giudici per capire il trend di ogni disciplina e per... scegliere i pupilli di stagione;
3) alle federazioni per capire chi sarà sicuramente ammesso o escluso dalle competizioni che contano;
4) all'ISU per fare cassa.
Quest'anno, in previsione delle Olimpiadi di Sochi 2014, in programma a febbraio, tutti gli atleti hanno necessariamente dovuto anticipare la preparazione estiva e credo siano già praticamente tutti al lavoro.

Da sempre il profumo dei cinque cerchi ha inebriato ex atleti tornati all'agonismo o pattinatori provvisoriamente in stand-by: evento che si è puntualmente verificato anche in quest'occasione.
La mia domanda, a questo punto, è: cosa ne pensiamo, noi appassionati? Lo troviamo giusto?
La risposta è tutt'altro che semplice.
Personalmente, ritengo che un'atleta come Yu-na Kim, campionessa olimpica in carica, possa covare la giusta ambizione di ripetersi: infatti, per saggiare le sue condizioni, ha partecipato e stravinto agli ultimi Mondiali di London, dopo un'assenza di due anni solari.
Per quanto riguarda Evgeni Plushenko (oro a Torino, ma argento sia a Salt Lake City che a Vancouver), il discorso è differente: tre medaglie in altrettante edizioni delle Olimpiadi (non sono sufficienti?), un misterioso ritiro agli ultimi Europei, un altrettanto misterioso intervento subito qualche mese fa. La ferma intenzione di esserci, a Sochi, permane però il suo obiettivo primario. E lo si può comprendere solo ed esclusivamente perchè stiamo parlando di un avvenimento che si svolgerà a casa sua.
Questa scusante non appartiene, di contro, a Evan Lysacek. Campione olimpico in carica (immeritatamente, a parer mio), non si è più visto dal trionfo di Vancouver, ha continuato a litigare con la federazione statunitense per questioni economiche legate alla sue partecipazioni a Skate America, ha subito un intervento lo scorso inverno, ma non ha ancora assolutamente annunciato il suo ritiro perchè ha la ferma intenzione di partecipare alle Olimpiadi.
Ancora una volta, è giusto tutto ciò? Questi peraltro grandissimi atleti non peccano di egocentrismo/divismo agonistico? Questione spinosa...

martedì 28 maggio 2013

Una speranza di nome Dario

 

Già da diverso tempo si sapeva che Dario Betti, cinque volte campione mondiale di pattinaggio a rotelle (tre junior e due senior), si stava allenando all'Agorà di Milano per cercare di "sondare" il suo feeling con il ghiaccio. Mi fa però moltissimo piacere leggere che Dario abbia ufficialmente deciso di passare all'agonismo: oggi pomeriggio si presenterà infatti alla stampa dichiarando le sue intenzioni per la stagione a venire, che culminerà con le Olimpiadi di Sochi 2014.
A soli ventuno anni, mi auguro con tutto il cuore che possa realmente permettere ai colori italiani in ambito maschile di compiere quel salto di qualità tanto atteso dopo il ritiro di Samuel.
A Dario, quindi, un enorme "in bocca al lupo"!

martedì 21 maggio 2013

News primaverili


Dopo un periodo di relativa calma, negli ultimi giorni il carrozzone del pattinaggio su ghiaccio ha offerto alcune succose novità che vale la pena segnalare.
- Ivan Bariev (nella foto) dalla prossima stagione pattinerà per i colori italiani. Russo di madre e italiano di padre, in possesso della cittadinanza tricolore, Bariev sembrerebbe essere un più che discreto pattinatore che potrebbe garantire all'Italia maggiore sostanza (e qualità) in campo maschile. Il problema è che, per la regola della quarantena ISU (un atleta che ha rappresentato una determinata nazione deve osservare un periodo di "astinenza" agonistica di 12 -competizioni non ISU- e 18 -competizioni ISU- mesi prima di rappresentarne un'altra), dovrebbe essere escluso da Europei, Olimpiadi e Mondiali della prossima stagione. A questo punto mi chiedo: come mai l'atleta non ha effettuato le giuste mosse a tempo debito? Mistero...
- Nathalie Péchalat e Fabian Bourzat hanno lasciato Camerlengo e signora per raggiungere Anna e Luca alla corte di Igor Shpilband: alle Olimpiadi la medaglia la vogliono davvero!
- Franca Bianconi e Rosanna Murante sono in questi giorni in Spagna per tenere un seminario sullo sviluppo delle coppie d'artistico anche in terra iberica: ho la netta sensazione che entro cinque anni la Spagna ci avrà raggiunti e superati...

martedì 30 aprile 2013

Commenti e opinioni di fine stagione


Senza alcuna premessa, di seguito il mio personalissimo "random stream" su tutto quanto è accaduto (e che ritengo degno di nota) durante questo interlocutorio (e un po' soporifero) inverno preolimpico.

Singolo femminile
- Yu-na è la più forte. Punto. Ma la sua incontestabile perfezione tecnica e stilistica a mio avviso finisce per privarla di quel quid di "sanguigna" interpretazione necessario per trasformarla in una delle migliori pattinatrici di tutti i tempi.
- Carolina negli ultimi due anni ha acquisito una maturità impensabile e straordinaria: se non farà disastri di stampo tecnico, a Sochi 2014 il podio sarà assicurato.
- Mao (che pensa al ritiro dopo l'evento a cinque cerchi) è nuovamente riuscita nell'impresa di atterrare il triplo Axel, ma solo una volta e nell'occasione meno importante. Inoltre preoccupano, più che i fili d'entrata sbagliati, le sotto-rotazioni dei suoi salti, ormai piuttosto costanti.
- Le russe rappresentano la vera delusione di questa stagione: immature, incostanti, a tratti irritanti. Vedremo se nel corso della prossima stagione succederà la stessa cosa all'insopportabile Radionova o alla sottovalutata Lipnitskaia.
- Un abbraccio enorme ad Alissa Czisny, che spero possa rientrare in autunno.
- Ashley Wagner e Gracie Gold non mi hanno ben impressionato: se Alissa tornerà quella di prima, non ci sarà storia.

Singolo maschile
- Patrick Chanflation quest'anno ha colpito durissimo, scippando il titolo mondiale al bravissimo Denis Ten e vincendo immeritatamente quasi tutte le competizioni alle quali ha partecipato. In prospettiva olimpica, speriamo che la maledizione canadese al maschile continui, perchè, indipendentemente dalla buona fede dell'atleta, l'ultima cosa che vorrei è vederlo trionfare in Russia.
- Javier (nella foto) e Yuzuru hanno confermato di essere cresciuti (soprattutto lo spagnolo) ma per l'eccellenza serve ancora uno step. O un nugolo di giurie adoranti: chiedere al signor Chanflation per eventuali referenze.
- Dopo i disastri agli Europei e ai Mondiali, Verner tornerà quello di prima? Credo sarà durissima. Anche se l'esempio più sorprendente di rinascita ce l'abbiamo in casa, e si chiama Carolina Kostner.
- Russia costretta a schierare un solo atleta alle prossime Olimpiadi: chissà chi sarà...

Coppie d'artistico
- Stagione noiosetta, nobilitata dalla prima, storica medaglia di bronzo per l'Italia agli Europei, grazie ai meravigliosi Stefania e Ondra.
- Se Aliona e Robin non sistemeranno alcune imperfezioni di troppo sui salti in parallelo, Tatiana e Maxim avranno vita più che facile in futuro.
- Le coppie canadesi sono davvero cresciute in modo esponenziale, anche se io continuo a preferire il binomio Moore-Towers/Moscovitch ai più appariscenti Duhamel/Radford.
- Cina in crisi? Può essere, e sarebbe una sorpresa in vista della stagione olimpica...
- Disciplina in crisi? Assolutamente. Entro una decina d'anni a mio avviso potremmo non sentirne più parlare...

Coppie di danza
- Davis/White e Virtue/Moir inarrivabili. Punto. Incrociamo le dita affinché si ritirino dopo Sochi 2014. Non per cattiveria, ma per permettere a tutti gli altri di puntare anche ai due gradini più alti del podio.
- Bravissimi Anna e Luca (bronzo europeo), che continuano ad essere valutati meglio al di fuori dei confini continentali.
- Nutro ancora qualche dubbio sullo stile di Bobrova/Soloviev, mentre Ilinykh/Katsalapov proprio non rientrano nelle mie corde di gradimento.

Certo di aver dimenticato qualche rilevante pensiero e/o riflessione, saluto i miei (pochi ma ottimi!) lettori dando appuntamento al Nebelhorn Trophy, gara di fine settembre che decreterà le ultime partecipazioni ai prossimi Giochi Olimpici.

martedì 16 aprile 2013

WTT 2013: un breve feedback


Scusate, non ho resistito.
Il viso corrucciato di un Patrick Chan con il nobil deretano sul ghiaccio si è rivelata una tentazione troppo forte: e, come diceva Oscar Wilde, "si resiste a tutto tranne alle tentazioni"...
Scherni a parte, non è stata un'edizione memorabile del trofeo più inutile (team building a parte) che l'ISU abbia mai concepito: tantissime assenze, atleti stremati e oggettivamente privi di stimoli, format discutibile.

In ordine sparso, le mie considerazioni:
- Patrick Chan è caduto tre volte, ha pasticciato sulla combinazione a tre salti, ha fatto un 3T anzichè un 4T, ha mancato l'ingresso della trottola conclusiva (livello zero) e in più di un'occasione è parso svogliato: a fronte di tutto ciò, un giudice è riuscito nella vergognosa impresa di assegnargli 8,50 per la... performance!!! Quindi a Yu-Na ai Mondiali cosa avrebbero dovuto dare??? 15??? Io spero con tutto il cuore che in occasione della stagione olimpica i giudici affrontino e giudichino con serietà le evoluzioni sul ghiaccio di questo ragazzo: continuando così, come ho già detto, perpetrano il declino dello sport in sè e alimentano l'acredine nei confronti di un atleta che non ha nessuna colpa.
- Ancora a proposito dei giudici, non esiste al mondo che Brian Joubert prenda 7,93 per le skating skills, mentre a Takahito Mura viene assegnato 8,07!!!
- Tra le donne, mi è piaciuta parecchio Ashley Wagner, mentre le russe stanno vagamente iniziando a preoccuparmi in quanto a costanza; male Mao, che ha ricominciato a sottoruotare i salti con preoccupante regolarità; bravissima Akiko, che ancora una volta vince davanti al pubblico di casa; infine, assolutamente deplorevole l'atteggiamento snob e irrispettoso di Lenaelle Gilleron-Gorry, che, dopo una serie di brutti errori, ha deciso di "smettere" di pattinare, quasi come non gliene importasse nulla dell'audience pagante.
- Un grande in bocca al lupo a Konstantin Menshov, che, dopo un ottimo short program, è caduto durante il libero procurandosi una lussazione alla spalla.
- Nulla da segnalare per quanto riguarda coppie d'artistico e di danza, a parte il fatto che Chock/Bates sembra si stiano affermando sempre più.

giovedì 4 aprile 2013

WTT 2013: altre defezioni


Più che scettico sul reale significato di questo trofeo, importante a mio avviso solo per le casse della federazione giapponese (ed internazionale), comunico con un certo qual soddisfatto ghigno di scherno gli ultimi ritiri in ordine di tempo, dopo quelli, risaputi fin dall'inizio, di Yuzuru Hanyu, Davis/White e Virtue/Moir:
- Nan Song, sostituito da Yi Wang
- Florent Amodio, sostituito da Romain Ponsart
- Bobrova/Soloviev, sostituiti da Monko/Khaliavin
Che dire? Se la Russia invia la quarta (o quinta o sesta) coppia in ordine di importanza, se Canada e USA rinunciano ai loro pupilli, se Cina e Francia preferiscono lasciare a casa pedine fondamentali, allora che l'ISU faccia una piccola riflessione sull'utilità di un torneo volutamente organizzato al termine della stagione precedente le Olimpiadi, e cerchi di ipotizzarne lo svolgimento a debita distanza dall'avvenimento a cinque cerchi.
Eventualmente.

mercoledì 27 marzo 2013

Amarcord: Isabelle e Paul Duchesnay

Olimpiadi di Calgary del 1988.
Sulle martellanti note tribali di ossessivi tamburi, i fratelli franco-canadesi pattinano una danza libera eccezionale per cura, coreografia (del grandissimo Christopher Dean, ex marito di Isabelle) ed originalità. I giudici non comprendono il loro stile più che innovativo e li relegano in ottava posizione.
Io li ritengo tuttora una delle più grandi coppie che la danza su ghiaccio abbia mai presentato.
Una raccomandazione: l'esercizio va "gustato" senza alcuna interruzione, quindi prendetevi dieci minuti e calatevi nella giungla di Isabelle e Paul Duchesnay...

Fonte: utente YT 3Axel1996

martedì 26 marzo 2013

Una petizione a favore di Denis Ten

Tramite l'amica Laura e il suo aggiornatissimo blog Hot Blades, Hot Passion, vengo a conoscenza di questa giustissima iniziativa nei riguardi di Denis Ten, che pubblico volentieri.


Nei prossimi giorni molto probabilmente la firmerò, per due principali motivi oltre al (sacrosanto) riconoscimento nei confronti dell'atleta kazako:
- l'ISU necessita di un messaggio forte che faccia chiaramente comprendere un malcontento che non può più limitarsi a qualche sporadica lamentela;
- Patrick Chan, beneficiario e al contempo vittima di queste nefandezze e/o speculazioni, deve imparare ad accettare il proprio reale valore.

venerdì 22 marzo 2013

News di inizio primavera


Con l'approssimarsi della chiusura della stagione ufficiale, prevista per il prossimo 14 aprile, diamo un'occhiata alle notizie più interessanti dell'ultimo periodo.

World Team Trophy 2013
L'Italia, purtroppo, non ci sarà: il pesante handicap rispetto alla Cina nel settore maschile si è rivelato fatale. Le nazioni qualificate sono pertanto Canada, Stati Uniti, Giappone, Russia, Francia e Cina. Alcune defezioni di rilievo sono però già state annunciate: Yuzuru Hanyu, Davis/White e, molto probabilmente, Virtue/Moir e Patrick Chan (quest'ultimo da confermare).
Appuntamento dall'11 al 14 aprile a Tokyo.
Aggiornamento del 25 marzo, ore 23: Patrick Chanflation, purtroppo, ci sarà; troppo ghiotta l'occasione di vincere immeritatamente per l'ennesima volta, approfittando delle assenze di Ten, Fernández e Hanyu.

Narumi Takahashi e Mervin Tran
Nonostante lo scioccante scioglimento del più che promettente sodalizio nippo-canadese (ma battente bandiera giapponese) per problemi di nazionalità di lui legati alla partecipazione olimpica, Narumi e Mervin potrebbero ugualmente riuscire a partecipare all'evento a cinque cerchi in programma tra meno di undici mesi.
La giapponese a fine gennaio aveva annunciato la partnership con il connazionale Ryuichi Kihara, ex singolista, con il quale si starebbe tuttora alacremente allenando: data la concorrenza interna pari a zero, il nuovo binomio non dovrebbe avere difficoltà a conquistare lo slot per Sochi.
Mervin Tran, dal canto suo, ha appena annunciato la sua nuova partner, Natasha Purich, canadese doc. Qui la faccenda è ben più complessa, ma c'è anche da dire che il Canada alle prossime Olimpiadi avrà a disposizione ben tre slot, quindi la speranza di poter partecipare è ancora viva, fermo restando che per Mervin e Natasha sarà durissima.

Rockne Brubaker e le sue donne
L'avvenente pattinatore americano difficilmente dimenticherà il mese di febbraio dell'anno in corso: si è ufficialmente dichiarato alla fidanzata, ovvero la nostra splendida Stefania Berton (che gli ha ovviamente risposto di "sì"), e ha trovato una nuova partner, Lindsay Davis (ex compagna sul ghiaccio di Mark Ladwig), con la quale tenterà di ottenere la qualificazione olimpica.

Gli slot olimpici prima del Nebelhorn Trophy
Canada 11
Stati Uniti 10
Russia 9
Francia 7
Giappone 6 (+ 2 eventuali)
Italia 6 (+ 1 eventuale)
Germania 6
Cina 5 (+ 1 eventuale)

lunedì 18 marzo 2013

Mondiali 2013: analisi e commenti


Innanzitutto, una divagazione.
Poche ore fa ho letto un articolo di Christine Brennan dell'autorevole testata USA Today in cui la giornalista, dopo i campionati iridati di London, asserisce senza mezzi termini che il pattinaggio di figura sta morendo, e neanche troppo lentamente: un palazzetto di "soli" settemila posti quasi mai esaurito (in Canada!), gli Stati Uniti che trasmettono l'avvenimento su un canale non accessibile a tutti, il nuovo sistema di giudizio (forse) più equo ma (sicuramente) più anonimo, i costi delle attrezzature che non scendono pur in tempi di crisi, lo scarso appeal di determinate nazioni potenzialmente interessanti.
Posso dire una cosa? Mai negli ultimi tempi credo di aver letto parole così faziose ed irritanti, che a mio avviso possono essere ricondotte ad una semplice, scomoda verità: gli Stati Uniti, danza sul ghiaccio a parte, non partoriscono un vero talento da ormai tanto, troppo tempo. E la signora Brennan, spazientendosi, ha deciso che, a parer suo, il pattinaggio sta amabilmente tirando le cuoia.
Per carità, alcune affermazioni sono condivisibili (il sistema di giudizio, l'eccessivo sforzo economico di chi vorrebbe avviare i figli alla pratica), ma generalizzare a tal punto parlando di imminente decesso dello sport stesso mi sembra quantomeno provocatorio, per non dire offensivo.
Su questa più che spinosa questione torneremo comunque.
Ora, senza ulteriore indugio, andiamo ad analizzare i Mondiali preolimpici appena conclusisi.

Singolo femminile
Conferme: Yu-na Kim, Carolina Kostner, Mao Asada, Gracie Gold
Sorprese: Kanako Murakami, Zijun Li
Delusioni: Elene Gedevanishvili, le russe, Akiko Suzuki, Ashley Wagner

Lapidario: contro l'attuale Yu-na non c'è nulla da fare. Punto. A Sochi si lotterà per l'argento, e fa piacere constatare che il nostro angelo sul ghiaccio parte tra le favorite per questo agognatissimo podio olimpico. D'altronde, piazzarsi seconda (con voti nel punteggio artistico compresi tra l'8,46 e il 9,04) dopo due cadute, un loop semplice e un'inopportuna epistassi non è da tutti. Il fatto è che Carolina, violentando la sua stessa (riservatissima) natura, riesce finalmente ad esprimere interamente la sua femminilità, pattinando come nessun'altra (neanche Yu-na, da questo punto di vista, la eguaglia) e raggiungendo livelli di intensità paragonabili alle grandissime del passato (Katarina Witt su tutte).
Sempre in prospettiva olimpica, oltre all'onnipresente Mao (un po' fallosa in quest'occasione), vedo meglio la Gold rispetto alla claudicante Wagner (attendendo il rientro della Czisny), mentre in casa Russia (che ha perso uno slot) sarà acerrima battaglia per aggiudicarsi i due posti disponibili.
Per il resto, inversione dei ruoli tra Akiko e Kanako, grandissimo libero dell'adorabile cinesina Li, caduta libera per la Gedevanishvili, target raggiunto per la Osmond (nelle prime dieci, ovvero due slot olimpici per il Canada) e prestazione sottotono per la nostra Valentina, che ci auguriamo possa aver modo di rifarsi a Sochi.
Infine, gli slot per Sochi 2014:
Corea del Sud, Giappone e Stati Uniti 3
Canada, Cina, Italia e Russia 2
Estonia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Slovacchia, Svezia e Ucraina 1
6 slot aggiuntivi (assegnati a nazioni non sopracitate) verranno definiti al Nebelhorn Trophy in settembre.

Singolo maschile
Conferme: Patrick Chan, Javier Fernández, Yuzuru Hanyu
Sorprese: Denis Ten, Peter Liebers
Delusioni: i cechi, i francesi, Daisuke Takahashi

Esaurisco velocemente lo scottante argomento Patrick Chan: corto molto ben pattinato ma strapagato, libero con due quadrupli perfetti ma con due cadute, un salto doppiato e un altro atterrato male; avesse pattinato al di fuori dei confini di casa sua, sarebbe sicuramente arrivato secondo.
Detto ciò, sorprendente e grandissimo Denis Ten, che avrebbe strameritato il titolo iridato (un salto doppiato l'unica sbavatura); Javier conferma di essere il pattinatore attualmente più dotato ma anche il più incostante (comunque meritatissimo il bronzo); Yuzuru, ancora influenzato e reduce da un piccolo infortunio, fa un mezzo miracolo dimostrando a tutti il suo reale valore.
In prospettiva olimpica, preoccupante il calo di forma di Daisuke e le amnesie di Březina e dei francesi, mentre Verner, se non si affiderà al più presto a un valido mental coach, rischia di non tornare più quello che era; bravissimo il tedesco Liebers, mentre gli americani confermano il medio livello globale e nulla più.
Gli slot per Sochi 2014:
Canada e Giappone 3
Francia, Kazakhstan, Repubblica Ceca, Spagna e Stati Uniti 2
Austria, Belgio, Cina, Estonia, Germania, Russia, Svezia e Uzbekistan 1
6 slot aggiuntivi (assegnati a nazioni non sopracitate) verranno definiti al Nebelhorn Trophy in settembre (in bocca al lupo a Paolo Bacchini e Paul Bonifacio Parkinson!).

Coppie d'artistico
Conferme: Volosozhar/Trankov, Savchenko/Szolkowy, i canadesi
Sorprese: nessuna
Delusioni: Berton/Hotarek, Vartmann/Van Cleave

Tatiana e Maxim (nella foto) fanno un (quasi) capolavoro stravincendo con un punteggio monstre, mentre Aliona e Robin devono guardarsi dagli emergenti canadesi Duhamel/Radford più che giocarsela con i russi per il titolo. Ed è tutto dire...
Per quanto riguarda le altre coppie, molto bravo il secondo sodalizio canadese (Moore-Towers/Moscovitch), che io continuo a preferire ai connazionali, e buon sesto posto per Kavaguti/Smirnov dopo il brutto Europeo; male Bazarova/Larionov dopo un ottimo Grand Prix e maluccio Stefania e Ondra, piuttosto fallosi anche se decisamente sottopagati dalle giurie; discreta la prestazione delle coppie cinesi; disastro totale per il secondo binomio tedesco, già in difficoltà a Zagabria; in assenza di Denney/Coughlin, quasi non pervenute le coppie americane.
Infine, gli slot per Sochi 2014:
Canada e Russia 3
Cina, Francia, Germania, Italia e Stati Uniti 2
4 slot aggiuntivi (assegnati a nazioni non sopracitate) verranno definiti al Nebelhorn Trophy in settembre.

Coppie di danza
Conferme: Davis/White, Virtue/Moir, Bobrova/Soloviev
Sorprese: Cappellini/Lanotte, Zhiganshina/Gazsi
Delusioni: Ilinykh/Katsalapov, Coomes/Buckland

Tutto secondo previsione, con Meryl e Charlie che fanno a gara di bravura con Tessa e Scott, vincendo piuttosto agevolmente: certo che dopo aver visto pattinare loro, concentrarsi sulle altre coppie è sempre relativamente difficile...
Davvero strepitosi, comunque, Anna e Luca, che piazzano il terzo libero e sfiorano il bronzo, andato ai bravi ma dozzinali russi Bobrova/Soloviev.
Molto male Ilinykh e Katsalapov, fallosissimi e inspiegabilmente davanti ad Anna e Luca agli Europei, e gli inglesi, capaci di non eseguire l'elemento chiave della trottola combinata; molto bene, invece, i divertentissimi tedeschi Zhiganshina/Gazsi, che interpretano in modo magistrale due sgangheratissimi zombie; sicuri e convincenti Madison Chock e Evan Bates, in grado di sopravanzare i fratelli Shibutani anche nell'occasione più importante.
Infine, discorsi a parte meritano i canadesi Kaitlyn Weaver e Andrew Poje (quinti), e i transalpini Nathalie Péchalat e Fabian Bourzat (sesti). Reduci da due bruttissimi infortuni (Kaitlyn nella prima coppia, Fabian nella seconda), sono stati encomiabili nei loro rispettivi sforzi: Fabian, allenatosi per sole tre settimane, è stato addirittura eroico nel portare a termine l'esercizio, seppur stanchissimo durante l'ultimo minuto di gara.
Gli slot per Sochi 2014:
Canada, Russia e Stati Uniti 3
Francia, Italia e Germania 2
Azerbaijan, Gran Bretagna, Lituania e Ucraina 1
5 slot aggiuntivi (assegnati a nazioni non sopracitate) verranno definiti al Nebelhorn Trophy in settembre.